Roma, studio sull'imprenditoria giovanile nel Rapporto UnionCamere su Imprese, comunità e creazione di valore

04 Giugno 2014

Schermata_2014-06-07_a_23

Nello studio presentato da UnionCamere alla giornata dell'economia, un’attenzione particolare è stata rivolta al ruolo e alle potenzialità dei giovani nelle imprese e nell’economia, al fine di poter definire misure in grado di promuovere e sostenere lo startup di iniziative economiche. In questo filone di intervento Unioncamere ha voluto collocare un nuovo impegno strategico delle Camere di commercio italiane: creare trentamila nuove imprese giovanili in più nei prossimi due anni, con un impatto occupazionale di 51mila occupati, che raggiunge poi i 130mila occupati complessivi considerando anche l’indotto attivato da queste nuove imprese.

Ul Rapporto è scaricabile a questo link.

Uno studio su come quel segmento più vitale, motivato, istruito e ricco di attitudini innovative e “saperi” tecnologici della popolazione (i giovani…)riesce a superare tutte quelle significative difficoltà nel fare di queste caratteristiche fattori di sviluppo a disposizione dell’intero corpo sociale.
Al 31 dicembre 2013 quasi 653.000 imprese giovanili, corrispondenti al 10,8% dello stock imprenditoriale complessivo nazionale sono attive a partire da quegli ambiti del terziario che consentono di combinare le doti di creatività e quelle relazionali, che sono proprie del segmento più giovane della popolazione. La galassia delle attività commerciali attrae, dunque, ben il 28,3% degli under 35 a vario titolo impegnati in un’avventura imprenditoriale nell’intera economia nazionale, un ambito che, nonostante le difficoltà congiunturali dovute alla debolezza della domanda interna, continua a giocare il ruolo fondamentale di “porta d’ingresso” all’esperienza di un’attività in proprio.
Rimanendo sempre nell’ambito dei servizi, quelli che ricadono nella filiera del turismo (alloggio e ristorazione) assorbono un ulteriore 9,2% del totale nazionale di tutte le iniziative di giovani, testimoniando l’importanza che l’economia legata al patrimonio artistico e paesaggistico può rivestire per rafforzare la presenza dei giovani nel mondo delle imprese, mettendo anche a sistema in maniera diretta le conoscenze acquisite durante il percorso formativo.
Il terzo comparto per assorbimento di imprese under 35 appartiene sempre al terziario e corrisponde alle attività di noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese, che accoglie il 3,7% del complesso delle attività giovanili del Paese.
Questo comparto, insieme a quello del turismo, si distingue per il fatto di mostrare la più rilevante presenza di under 35 al proprio interno (superiore al 14% in entrambi i casi il peso dei giovani sul totale delle imprese del settore); mentre un’intensità più contenuta si riscontra nel caso delle attività del commercio (11,9% le imprese under 35 sul totale imprese del settore), ma comunque sempre maggiore rispetto a quella media nazionale (pari al 10,8%).
La specificità giovanile in alcuni settori terziari si ritrova anche nelle attività finanziarie e assicurative (13,3% l’incidenza dei giovani imprenditori nel settore) ? anche questo un ambito in cui insieme al bagaglio di competenze tecnico-normative si dimostra un asset vincente il possesso di spiccate doti relazionali ? e nelle attività artistiche, sportive e di intrattenimento (12,7%): un contesto, quest’ultimo, forte- mente attrattivo per i giovani perché essi possono farvi valere la propria creatività, oltre al fatto che in questo settore non sono necessari ingenti investimenti iniziali per lo start-up.